Il condono fiscale: uno strumento per regolarizzare la propria posizione con l’Erario
Il Decreto Legge 50/2017 ha ratificato anche per quest’anno la possibilità di usufruire di un condono fiscale, ossia di mettere in regola la propria posizione a livello retributivo con l’Agenzia delle Entrate.
Chiaramente è il governo stesso a stabilirne l’entrata in vigore e tale provvedimento deve essere considerato del tutto straordinario, ossia non a cadenza periodica regolare, anche se negli ultimi anni sono stati molto frequenti.
A seconda della tipologia di decreto si possono usufruire di depenalizzazioni sulle more e sugli interessi passivi maturati dalle proprie cartelle esattoriali, le quali sono come già detto oggetto della totale discrezionalità dell’Erario.
Ma vediamo di capire meglio in che cosa consiste un condono fiscale e come vi si può accedere per veder estinto il proprio debito nei confronti del Fisco.
Cosa si intende per condono fiscale?
Per condono fiscale si intende una deroga alle normali legislazioni vigenti in maniera tributaria, che prevede la cancellazione di una mora, una pena o una sanzione amministrativa legata alla propria posizione erariale.
Un provvedimento spesso criticato e tacciato di incitare comportamenti scorretti
Molto spesso tale provvedimento è stato sfruttato da grandi imprese e da contribuenti con svariate cartelle esattoriali pendenti per mettersi in regola con il Fisco in maniera semplice, veloce, e soprattutto concordando aliquote molto più vantaggiose.
Per questo il provvedimento è sempre stato oggetto di dure critiche da parte dell’opinione pubblica, che per le medesime ragioni ha più volte invocato la cancellazione dei condoni fiscali dall’ordinamento dello Stato.
In altre parole l’utilizzo del condono fiscale da parte dei governi negli ultimi 40 anni hanno permesso di pagare meno imposte rispetto al dovuto da parte di soggetti che avevano cartelle pendenti con il Fisco, e così facendo ha autorizzato in maniera non diretta – ma comunque nei fatti lo ha concesso – i contribuenti a deviare da un comportamento fiscale corretto, approfittando delle depenalizzazioni, le quali sono già state emanate 2 volte consecutive negli ultimi 2 anni.
Chi ha diritto a questo strumento fiscale?
A prescindere dai risvolti etici della questione, hanno diritto al condono fiscale tutti i contribuenti che rientrano nella deroga emanata dallo Stato, e che nei periodi stabiliti dalla Legge hanno contratto passività con l’Erario di varia natura, o comunque rientranti nei parametri stabiliti dal condono stesso.
Un esempio in merito è stato l’ultimo Decreto Legislativo datato settembre 2017, in base al quale tutti coloro che sono stati in contezioso con l’Agenzia Delle Entrate, hanno potuto presentare domanda di condono fiscale per la propria cartella esattoriale entro al fine dello stesso mese.
Come si può fare domanda di condono?
Per poter fare domanda di condono fiscale basta contattare l’Agenzia Delle Entrate personalmente, oppure mediante il proprio commercialista, e versare la cifra pattuita nelle modalità concordate con l’Ente stesso, che a sua volta segue le direttive dello Stato presenti all’interno del condono stesso.
Solitamente per veder estinto il proprio debito si deve versare la cifra in un’unica rata ed entro una data specifica, approfittando delle agevolazioni previste dal singolo decreto legislativo.