Doppia cessione del quinto
Doppia cessione del quinto è una delle denominazioni con le quali si fa riferimento a una particolare forma di finanziamento, il prestito con delega. Altre denominazioni utilizzate sono delegazione di pagamento e doppio quinto.
Si parla di doppia cessione del quinto perché questo finanziamento, destinato soltanto alla categoria dei dipendenti, può essere associato a una precedente richiesta di cessione del quinto fino ad arrivare a raggiungere al massimo i due quinti dello stipendio netto (il 40%).
La doppia cessione del quinto può coesistere con altre trattenute in busta paga, sempre che la somma totale trattenuta non sia superiore alla metà dello stipendio netto.
A questo proposito è interessante che non è possibile la coesistenza fra due cessioni del quinto, mentre è concessa la coesistenza tra cessione del quinto e prestito con delega.
Doppia cessione del quinto: che tipo di prestito è?
La doppia cessione del quinto è un prestito personale non finalizzato a titolo oneroso a tasso fisso con rata costante; il suo piano di ammortamento è quindi quello alla francese. Ciò significa che l’intera durata del prestito l’importo della rata sarà sempre uguale (in pratica, man mano che si effettuano i rimborsi, aumenta la quota della rata relativa al capitale e diminuisce quella relativa agli interessi).
La doppia cessione del quinto rientra nella categoria dei prestiti a medio-lungo termine dato che può avere una durata che va da un minimo di 2 a un massimo di 10 anni con scadenze intermedie che vanno di anno in anno.
Salvo casi particolari è di norma ammessa l’estinzione anticipata.
Un prestito riservato ai dipendenti
Un’importante caratteristica della doppia cessione del quinto è che possono farne richiesta soltanto i dipendenti statali, la maggior parte dei dipendenti pubblici nonché i dipendenti privati con assunzione a tempo indeterminato. Per quanto riguarda questi ultimi, deve essere l’azienda ad accettare di trattenere due rate, ovvero quella della cessione del quinto e quella del prestito con delega. È necessario precisare che il datore di lavoro non è tenuto ad accettare la delegazione di pagamento; l’articolo 1269 del Codice Civile recita testualmente: “il terzo delegato per eseguire il pagamento non è tenuto ad accettare l’incarico, ancorché sia debitore del delegante”.
C’è quindi una sostanziale differenza con la sola cessione del quinto; in questo caso, infatti, il datore di lavoro è tenuto ad accettare la trattenuta.
La doppia cessione del quinto non può essere richiesta dai pensionati; questo perché gli enti previdenziali (ormai praticamente solo INPS) non accettano la doppia trattenuta sul cedolino della pensione.
Affinché possa essere concesso questo tipo di prestito è necessario che siano presenti alcuni requisiti, fra questi si ricordano il TFR accantonato presso l’azienda, una determinata anzianità di servizio ecc.
L’importo massimo erogabile di una doppia cessione del quinto viene stabilito a seconda della rata e della durata del finanziamento e, nel caso di dipendenti privati, anche in base al TFR maturato.
Doppia cessione del quinto: quali garanzie vengono richieste?
Per il prestito con delega non è richiesta dall’istituto di credito né la firma di un garante e nemmeno un’ipoteca su un immobile, ma il richiedente è però tenuto a sottoscrivere per legge due contratti assicurativi: polizza rischio vita e polizza rischio impiego.
La polizza rischio vita garantisce il creditore dal mancato adempimento dell’obbligazione da parte del debitore nel caso di decesso di quest’ultimo prima della scadenza del finanziamento.
La polizza rischio impiego, invece, garantisce il creditore qualora l’obbligazione non possa essere adempiuta a causa della risoluzione del rapporto di lavoro.
Si deve specificare che la polizza rischio impiego garantisce il pagamento della quota di debito residuo non eventualmente coperta dal TFR; la doppia cessione del quinto infatti prevede che sia costituito un vincolo sul TFR. È anche necessario ricordare che la compagnia assicurativa ha il diritto di rivalsa nei confronti del debitore.
Documentazione necessaria
Come nel caso di qualsiasi finanziamento, anche nel caso della doppia cessione del quinto l’istituto di credito richiede la presentazione di alcuni documenti. In particolare si ricordano i seguenti:
- documento di identità in corso di validità
- copia della tessera sanitaria o della tessera del codice fiscale
- ultime due buste paga
- certificato dello stipendio
- atto di autorizzazione da parte del datore di lavoro relativo alla doppia cessione del quinto.
Una volta presentati tutti i documenti richiesti l’istituto di credito procederà con l’iter. In linea di massima, dato che si tratta di un finanziamento garantito da polizze assicurative, di norma non ci sono problemi per quanto riguarda la concessione, anche se nel caso di cattivi pagatori l’esito positivo della richiesta non è garantito. La concessione del prestito, infatti, è sempre e comunque a discrezione dell’istituto di credito.
I tempi di valutazione della richiesta non sono particolarmente lunghi; di solito la risposta viene fornita nel giro di due settimane al massimo. Prima della sottoscrizione del contratto sarà presentato al richiedente un piano di ammortamento del debito che il richiedente sarà libero o no di accettare.