Il codice TRN bonifico
Il codice TRN bonifico è entrato in uso nel 2016, a seguito dell’adozione dei bonifici Sepa quale strumento di pagamento e trasferimento di denaro nel contesto del territorio europeo, riservato sia ai paesi inclusi nell’UE, sia a quei paesi che, pur non essendo parte dell’Unione Europea e non utilizzando l’euro come valuta, hanno accettato di aderire a questo circuito e alle relative condizioni che esso comporta.
Il codice TRN bonifico è indispensabile per garantire il buon fine di un’operazione di trasferimento di liquidità e del relativo accredito su conto corrente bancario, per tracciarne le diverse fasi e per accertarsi della correttezza dell’operazione effettuata. Precedentemente, il codice di riferimento per i bonifici bancari era il CRO: con l’ingresso del TRN, il codice CRO non è stato abolito, ma inglobato all’interno di un sistema più complesso.
L’evoluzione del codice CRO
Sostanzialmente, il codice TRN bonifico, il cui significato è Transaction Reference Number, costituisce l’evoluzione naturale del CRO (Codice di Riferimento Operazione), e viene utilizzato dall’inizio del 2016, ovvero da quando è entrato ufficialmente in vigore il bonifico Sepa.
In realtà, il TRN non sostituisce il CRO, ma lo include. Infatti, se in precedenza il CRO era costituito da una serie di undici cifre, la cui funzione era quella di identificare in maniera univoca la transazione e il conto dal quale proveniva il bonifico, il codice TRN attuale è formato da 30 caratteri alfanumerici tra i quali, dal sesto al sedicesimo, si trovano le undici cifre che corrispondono esattamente al CRO, con la possibilità di essere verificate a parte. Il numero di CRO, che viene comunque assegnato alle operazioni di bonifico, consiste sempre in undici numeri, ad esclusione dei bonifici postali, che determinano l’emissione di un CRO di quindici cifre.
La funzione del codice TRN bonifico
Il codice TRN consente di identificare in maniera univoca la transazione relativa ad un bonifico bancario, in modo tale da potersi accertare della sua correttezza e tracciarne le diverse fasi. In genere, il TRN viene rilasciato dalla banca nel momento in cui prende in carico una disposizione di bonifico, tuttavia può essere richiesto in qualsiasi momento anche dal beneficiario del bonifico.
In ogni caso, è opportuno considerare che non è possibile, tramite il codice TRN, sapere se il bonifico sia effettivamente andato a buon fine, anche se costituisce uno strumento di controllo e di verifica. Ad esempio, nel caso in cui si utilizzi il bonifico quale metodo di pagamento per l’acquisto di beni o servizi che comportano un’agevolazione a livello fiscale, fornire il numero di TRN equivale a comprovare di avere dato disposizione alla banca di effettuare tale bonifico.
I test di validità del codice CRO
Come si à visto, oggi il TRN bonifico ha sostituito il codice CRO nella procedura di identificazione di una transazione bancaria, tuttavia è sempre possibile estrapolare le undici cifre del vecchio CRO, e controllarne la correttezza. Sono disponibili online alcuni strumenti che consentono di inserire questo codice in un apposito campo, e verificarne l’attendibilità in maniera semplicissima e molto rapida.
Il test non fornisce, ovviamente, informazioni di carattere tecnico, relative ai dati della banca da cui proviene il bonifico o dell’intestatario del conto corrente, ma offre come unico risultato la conferma che il numero sottoposto al controllo sia valido e corretto. L’esito positivo non comprova la certezza che il bonifico sia stato effettivamente eseguito, anche se, in genere, quando un istituto di credito rilascia il numero di TRN (e quindi di CRO) ha già preso in carico la transazione. Il codice TRN bonifico è unico in tutta l’area Sepa, indipendentemente dalla banca alla quale è stata data disposizione di effettuare il bonifico.
Valutare la correttezza del codice TRN
Per rendersi conto della veridicità di un codice TRN bonifico, è sufficiente controllarne le caratteristiche. Questo codice deve essere composto da un totale di trenta caratteri, tra lettere e numeri, dal sesto carattere al sedicesimo si tratterà unicamente di numeri, in quanto, come è noto, corrispondono all’ex codice CRO, mentre i due caratteri finali sono esclusivamente alfabetici, ed hanno la funzione di identificare il bonifico.
Ad assegnare il codice TRN è la banca che prende in carico l’operazione di bonifico e, se il codice non dovesse comparire sulla conferma dell’avvenuta transazione, è opportuno richiederlo. Tuttavia, le banche provvedono di solito a rilasciare automaticamente ilTRN bonifico immediatamente dopo la presa in carico dell’operazione, comunicandolo al richiedente talvolta anche tramite mail o sms, in base alle modalità con cui il bonifico è stato effettuato.
I bonifici Sepa
Sepa è l’acronimo che si riferisce alla Single Euro Payments Area, ovvero l’area di 34 paesi europei all’interno della quale privati e aziende possono effettuare trasferimenti di liquidità in euro, anche fra paesi diversi, con le stesse condizioni e gli stessi obblighi. Il circuito comprende i paesi dell’Unione Europea che utilizzano l’euro come valuta, più alcuni paesi con valute diverse, che hanno comunque aderito a questo progetto, e accettano i pagamenti e le transazioni in euro. L’intento del progetto Sepa è stato quello di definire una serie di regole standardizzate per la gestione dei bonifici, andando a sostituire i Rid, i bonifici nazionali e altre tipologie di addebito utilizzate in precedenza.
Il codice identificativo Iban
Un altra modifica avvenuta nel contesto delle transazioni bancarie con l’adozione delle regole Sepa, è l’uso dell’Iban quale codice identificativo univoco del conto di pagamento. Il codice Iban è una serie di caratteri alfanumerici che permette di identificare inequivocabilmente un conto corrente bancario, e al contempo fornisce alcune informazioni di fondamentale importanza per garantire la sicurezza nel corso delle transazioni e delle operazioni bancarie di ogni genere.
Il codice Iban sostituisce infatti i precedenti codici relativi ad Abi, Cab e numero di conto corrente bancario, ed è costituito da diverse parti che si riferiscono non solo al conto, ma anche alla nazione di appartenenza, alla regione, all’istituto bancario, più alcune cifre che prevengono eventuali manipolazioni del codice stesso, per un totale di 27 caratteri. Il codice Iban permette di risalire ad un conto corrente bancario e, quando viene effettuato un bonifico, costituisce l’unico dato indispensabile per identificare il beneficiario.