Seleziona Come compilare un assegno in modo facile e sicuro: la guida completa
L’assegno bancario è un noto strumento di pagamento che sostituisce il denaro contante. Per quanto il suo utilizzo si sia molto ridotto in seguito all’enorme diffusione di conti correnti online e strumenti di pagamento digitali alternativi, è ancora utilizzato in diversi contesti. Ovviamente, per essere valido deve essere compilato correttamente.
Di seguito si illustrerà come compilare un assegno bancario, ma prima è opportuno conoscere più da vicino questo importante strumento di pagamento.
Cos’è un assegno bancario?
Esso rientra nell’ampia categoria dei titoli di credito e la sua emissione può essere fatta da chi è titolare di un conto corrente. È un titolo pagabile “a vista”, vale a dire che può essere pagato dalla banca del cliente che lo ha emesso (tecnicamente definibile come “traente”) quanto esso viene presentato allo sportello.
In determinate circostanze, se si rispettano determinate formalità, il beneficiario dell’assegno può trasferirlo ad altri soggetti: una di queste formalità è la presenza della cosiddetta “girata”, termine con cui si identifica la firma del destinatario che viene apposta sul retro dell’assegno; possono essere effettuate altre girate che saranno identificate da altrettante firme.
Qualora l’assegno bancario sia “al portatore”, la circolazione può avvenire soltanto tramite semplice consegna per cui è sempre consigliabile indicare il beneficiario.
Termini di presentazione dell’assegno bancario
Per la presentazione dell’assegno bancario vi sono termini ben precisi per quanto riguarda la sua presentazione. Come detto, è pagabile a vista e deve essere presentato alla banca trattaria entro i seguenti termini:
- 8 giorni se è pagabile nello stesso Comune (in questo caso si parla di assegno su piazza)
- 15 giorni se è pagabile in un Comune diverso (il cosiddetto assegno fuori piazza)
- 20 giorni se è pagabile in un Paese diverso, ma nello stesso continente di emissione
- 60 giorni se è pagabile in un Paese di un altro continente.
È opportuno precisare che il fatto che scadano questi termini non impedisce la presentazione dell’assegno, tuttavia la Legge 1736/33 conferisce al traente di disporre la revoca dell’ordine di pagamento dopo la scadenza dei termini di presentazione; in questo caso viene meno la possibilità di ricorrere alle misure di protezione del beneficiario che la legge prevede nel caso di mancato pagamento, come per esempio il protesto, una procedura che permette di agire per vie legali per ottenere la somma dovuta. È quindi sempre consigliabile presentare l’assegno nei termini previsti.
Come compilare un assegno bancario
Una corretta compilazione dell’assegno bancario è fondamentale per evitare determinati rischi. Di seguito si illustrano quindi tutti i passaggi fondamentali per la compilazione spiegando anche quali sono i rischi relativi.
Data di emissione – L’assegno bancario deve riportare la data in cui esso è stato effettivamente emesso. Il traente deve quindi indicare giorno, mese e anno. Si tratta di un’informazione particolarmente rilevante poiché è dalla data riportata sull’assegno che decorre il termine utile affinché chi lo riceve (il cosiddetto beneficiario) possa presentare il titolo all’incasso.
La data riportata sull’assegno è anche quella che la banca utilizza per la registrazione di addebito sul conto corrente.
Qual è il rischio più comune legato alla data? La cosiddetta post-datazione, ovvero l’indicazione di una data successiva a quella effettiva (per esempio, l’assegno viene emesso il 3 gennaio, ma il traente indica la data del 25 gennaio). Il rischio è che alla data indicata di emissione, il traente non disponga del denaro sufficiente alla copertura. Vale la pena ricordare che emettere assegni post-datati non è consentito dalla legge, ma non esclude il fatto che l’assegno sia comunque presentato per l’incasso. L’indisponibilità al pagamento da parte del traente è sanzionata dalla legge.
Importo dell’assegno – L’importo dell’assegno deve essere indicato due volte: una in cifre, l’altra in lettere. Se vi è discordanza, fa fede l’indicazione in lettere. L’importo comprende anche due cifre decimali che devono essere riportati dopo la virgola in quello in cifre (per esempio: 1.000,75) e dopo una barra in quello in lettere, ma in forma numerica (mille/75).
Il rischio relativo all’importo è che qualcuno possa modificarlo con l’aggiunta di altre cifre; è per questo che l’importo viene ripetuto due volte, una cifre e una in lettere; inoltre è consigliabile far precedere e seguire il valore indicato in numeri il simbolo # (per esempio, #1.000,75#). È una precauzione che serve a far sì che nessuno modifichi in seguito la cifra.
Beneficiario dell’assegno – Per una corretta compilazione dell’assegno è necessario indicare il beneficiario; ciò consente di individuare colui a favore del quale il titolo è stato emesso. Se il traente vuole che il pagamento sia effettuato soltanto a favore di uno specifico beneficiario dovrà inserire la clausola “Non trasferibile” che, precisiamo, è una clausola comunque obbligatoria nel caso in cui l’importo dell’assegno sia pari o superiore a 1.000 euro.
Indicare sempre e comunque il beneficiario e inserire sempre e comunque la clausola non trasferibile anche quando non è obbligatoria, evita il rischio che un assegno giunga a persone non conosciute all’emittente.
Firma dell’assegno – La firma dell’assegno, detta anche firma di traenza, è necessaria per una compilazione corretta del titolo. Essa vale come ordine per l’istituto bancario di pagare il beneficiario.
È opportuno precisare che la firma che viene apposta sul titolo – sul quale è presente un apposito spazio – deve essere identica a quella che a suo tempo è stata depositata presso l’istituto bancario presso il quale si è aperto il conto corrente.
Quando si firma l’assegno è opportuno fare attenzione a non invadere lo spazio sottostante al riquadro della firma perché ciò potrebbe causare alcuni problemi nel corso dell’elaborazione elettronica dell’assegno.
Nel caso in cui la falsificazione della firma non sia rilevabile dalla banca, non permette al traente di recuperare pagamenti avvenuti, ma mai disposti.
Un consiglio che si può dare è quello di utilizzare penne con inchiostro indelebile allo scopo di evitare alterazioni della firma non facilmente riscontrabili dall’istituto bancario.
Conclusione
In sostanza, per compilare correttamente un assegno è necessario inserire luogo e data di emissione, importo (sia in cifre che in lettere), beneficiario e firma; nel caso di importi uguali o superiori a 1.000 euro, è obbligatorio apporre la clausola non trasferibile. Una compilazione corretta è un’importante forma di tutela.
Qualora l’assegno sia privo di una delle informazioni necessarie, la banca ha il diritto di rifiutare il pagamento al presentatore.