Classe di Merito Assicurativa: Cos’è, Come Funziona e Come Influenza il Prezzo della Tua Polizza
La classe di merito assicurativa è il fattore che più di ogni altro incide sul calcolo del premio di un’assicurazione RCA (Responsabilità Civile Auto), un contratto assicurativo obbligatorio per tutti i proprietari di un’autovettura. Infatti, come noto, qualora un’autovettura non abbia copertura assicurativa, essa non può circolare e non può nemmeno essere parcheggiata su una strada a uso pubblico o in un’area privata aperta al pubblico.
Data l’importanza della classe di merito assicurativa sulla determinazione del premio annuo, cerchiamo di capire cos’è esattamente e cosa succede in caso di sinistro.
Cos’è la classe di merito assicurativa?
La classe di merito assicurativa, più correttamente nota come classe di merito universale (CU) è un indicatore relativo alla sinistrosità di un automobilista. Il termine universale indica che essa è riconosciuta da tutte le compagnie assicurative; è quindi un indicatore standard, universalmente accettato in ambito assicurativo.
Tale indicatore è basato sulla storia assicurativa di un soggetto ed è influenzato dal numero di sinistri in cui si incorre.
Attualmente le classi di merito sono 18; più basso è il numero, più l’automobilista è riconosciuto come “virtuoso” e, com’è facile immaginare, ciò ha un impatto positivo sul calcolo del premio annuo (più si è virtuosi alla guida, minore è il rischio di incidenti e quindi di risarcimenti).
L’assegnazione della classe di merito è gestita da un sistema denominato bonus-malus. Si tratta di un meccanismo che prevede che il conducente sia premiato con un bonus qualora non abbia causato sinistri nel corso del precedente annuo assicurativo. Sarà invece penalizzato con un malus, se sarà stato responsabile di uno o più sinistri.
Se per esempio un automobilista si trova in classe di merito 5 e non ha causato incidenti, passerà alla classe di merito 4. Se invece ha provocato un sinistro, subirà una penalizzazione (malus) e salirà di 2 classi; ne consegue che dalla 4 passerà alla 6.
Va da sé che il malus viene attribuito soltanto se la responsabilità del sinistro è superiore al 50%; qualora sia al 50% o inferiore, la penalizzazione non ci sarà, ma il sinistro sarà segnalato nell’attestato di rischio.
Se si è responsabili di un sinistro di lieve entità e si vuole evitare l’applicazione del malus, si può farlo pagando l’importo liquidato dalla compagnia.
Il meccanismo bonus-malus: la formula di calcolo
Il meccanismo bonus-malus è alquanto penalizzante qualora si incorra in più sinistri nel corso di un anno assicurativo. La formula di calcolo è questa: (N*3)-1 dove la N indica il numero di sinistri.
Facciamo un esempio pratico, se un automobilista è responsabile di 3 sinistri, perderà ben 8 classi di merito; applicando la citata formula infatti si ha: (3*3)-1 ovvero 9-1 = 8. Perdere 8 classi avrà un peso rilevante sul premio annuo e occorreranno ben 8 anni senza sinistri per tornare al punto di partenza. La perdita economica sarà quindi piuttosto pesante.
È per questo motivo che qualora si sia responsabili di un sinistro di lieve entità, conviene “fare due conti” e verificare se non sia più conveniente rimborsare il danno di tasca propria.
Classe di merito: cosa succede se non si ha una storia assicurativa?
Le persone che per la prima volta stipulano una polizza RCA sono prive di una storia assicurativa. Il tipico caso è quello del neopatentato che acquista un’autovettura, ma non mancano nemmeno i casi di persone che, pur avendo conseguito la patente da molti anni, non hanno mai avuto un’auto a loro intestata; può per esempio essere il caso di un figlio che per anni ha sempre guidato le autovetture intestate al padre o alla madre.
Se non si ha una storia assicurativa, sfortunatamente non si parte dalla classe di merito 1, bensì dalla 14; ciò può risultare particolarmente penalizzante dal punto di vista economico perché la 14 è una classe molto elevata.
In molti di questi casi può venire in aiuto la cosiddetta “Legge Bersani”.
CU e Legge Bersani
La Legge n. 40 del 2 aprile 2007, più comunemente nota come “Legge Bersani”, prevede la possibilità di stipulare un’assicurazione auto e di ottenere la classe di merito di un familiare convivente (ovviamente se più favorevole). Per esempio, un figlio neopatentato privo di storia assicurativa, a cui sarebbe assegnata la CU 14, può ottenere la classe di merito più favorevole di un familiare. È però necessario che siano rispettate alcune condizioni.
I due veicoli, quello dell’assicurando e quello del familiare devono essere della medesima tipologia, vale a dire che devono essere due auto, non un’auto e una moto.
I due familiari devono risultare presenti nello stesso stato di famiglia; i veicoli devono essere intestati a persone fisiche, il veicolo di chi eredita la classe di merito può essere di nuova immatricolazione o usato, ma deve comunque essere stato acquistato da un familiare. Inoltre, come facilmente si può immaginare, è fondamentale che il familiare dal quale si eredita la classe di merito abbia regolarmente pagato il suo premio assicurativo.
Premio assicurativo: quali altri fattori incidono oltre alla classe di merito?
Come accennato, la classe di merito è il fattore più “pesante” per quanto riguarda il costo della polizza, ma non è certo l’unico. Si devono infatti considerare altri elementi, alcuni relativi all’autoveicolo, altri all’assicurato.
Per quanto riguarda l’autoveicolo, viene tenuto conto del tipo di autovettura, della cilindrata, del tipo di alimentazione e della data di immatricolazione. Per esempio, assicurare una berlina è più costoso che assicurare una city car, così com’è più oneroso anche assicurare un’auto a GPL piuttosto che una a benzina poiché la prima, dato che in generale è caratterizzata da una percorrenza superiore, comporta un rischio di sinistri statisticamente superiore.
Ha importanza anche la data di immatricolazione: le auto nuove infatti sono più sicure di quelle più datate e ciò comporta una riduzione del premio.
Altri fattori che vengono presi in considerazione sono la residenza del conducente (alcune province hanno indici di rischiosità superiori alle altre), i massimali e le eventuali garanzie accessorie richieste (per esempio, le garanzie “furto e incendio”, “rinuncia alla rivalsa”, “cristalli”, “guida libera”, “tutela legale”, “soccorso stradale”, “atti vandalici”, “foratura gomme”, “eventi atmosferici” ecc.).